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 Comunicazione ai fedeli

A partire dal giorno 17 maggio 2020, il santuario di Montevergine riapre ai fedeli. Non ci sarà ancora la celebrazione della liturgia eucaristica, prevista solo a partire da lunedì 18 maggio, come da protocollo d’ intesa tra il Governo e la Conferenza Episcopale Italiana.
Tutti coloro che accederanno a Montevergine dovranno attenersi necessariamente ad alcune importantissime norme, in ottemperanza a quanto disposto in materia di sicurezza a livello nazionale ed in accordo con le istituzioni locali preposte, a cominciare dal numero massimo di persone che potranno partecipare alle liturgie, nei posti specificamente indicati, limitato a 180. La presenza di un termoscanner, collocato dinanzi santuario, non consentirà l’accesso a chi risulterà con una temperatura corporea pari o superiore ai 37,5°. I visitatori dovranno essere muniti di mascherine, passare attraverso un percorso obbligatorio, che sarà indicato con un’apposita segnaletica e mantenere la distanza di sicurezza prevista. Lungo il percorso saranno disposte diverse postazioni di gel igienizzanti. Durante la funzione liturgica, non ci sarà lo scambio di pace e ci si atterrà alle indicazioni dell’officiante. Al termine della Santa Messa non sarà consentito sostare nell’aula di culto.

Orario di accesso al santuario per il mese di Luglio
Ore 8,00 – 13,00 e 15,00 – 19,00 (feriali)
Ore 8,00 – 13,30 e 15,00 – 19,00 (festivi e prefestivi)

S. Messe feriali
8,30 – 10,00 – 12,00 – 17,00 (prefestivo)

S. Messe festive
8,30 – 9,30 – 11,00 (Messa Solenne, anche in diretta sulla pagina facebook Abbazia S. Maria di Montevergine) – 12,30 – 16,00 – 17,00 – 19,00 (in cripta)

Rosario e vespri
18,00

 

Santuario di Montevergine

Santuario di Montevergine, la sua origine ufficiale del Santuario di Montevergine risale alla consacrazione della prima chiesa nel lontano 1126. Tuttavia l’ascesa di Guglielmo al monte era di qualche anno precedente. Su quelle cime impervie il Santo era andato cercando un luogo solitario per raccogliersi in preghiera, ma fin da subito la sua fama e le sue virtù attrassero sul monte uomini e donne, discepoli e sacerdoti desiderosi di servire Dio sotto il suo magistero. La nascita del Santuario fu quindi alquanto spontanea, Guglielmo non aveva mai pensato a una propria organizzazione monacale. Eppure in poco tempo le persone sopravvenute sul monte per seguirlo, avviarono un’intensa attività edificatrice, cosicché furono presto pronte le prime celle per i religiosi e una piccola chiesetta. Si trattava in verità di umili capanne tenute in piedi con un po’ di malta e fanghiglia, sufficienti comunque a dare l’idea di una sorgente comunità religiosa sotto la guida del Santo. Lo stesso afflato religioso che spontaneamente aveva riunito attorno alla figura di Guglielmo una prima comunità monastica, fu alla base della scelta di dedicare la primitiva chiesa alla Madonna. Al di là di alcune credenze popolari che hanno voluto legare l’origine del Santuario a un’apparizione della Madonna, si può dunque affermare che fu proprio lo spirito ascetico mariano di San Guglielmo e dei suoi discepoli a fare in modo che sulle cime del monte Partenio si elevasse un faro di devozione alla Santa Vergine Madre di Dio. Da allora lo scopo principale della nuova famiglia monastica fu quello di servire Dio mediante la devozione alla Madonna, che i discepoli di Guglielmo presero ben presto a diffondere in tutta la Campania e nelle regioni adiacenti, organizzando numerosi pellegrinaggi verso la loro casa madre. La devozione mariana fu concepita dai bianchi figli di Guglielmo come la via più efficace per inserirsi nel mistero della Trinità di Dio e della redenzione operata da Gesù. Il motivo fondamentale del faticoso viaggio e dell’aspra salita alla chiesa di Santa Maria di Montevergine, delle prolungate preghiere e delle offerte dei credenti, divenne l’invocazione della potente intercessione della Madonna per ottenere la misericordia di Dio. Fu così che Montevergine si trasformò presto nel Santuario mariano più famoso e visitato dell’Italia Meridionale, e i pellegrinaggi assunsero la loro specifica caratteristica.

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Realizzato dagli studenti del Liceo Statale Publio Virgilio Marone di Avellino guidati dalle docenti Renata Forino e Rossella Sanseverino nell’ambito del progetto flessibilità 2017/2018.

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