Pellegrini e pellegrinaggi a Montevergine

Il pellegrinaggio a Montevergine in mostra tra arte, storia e devozione

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Tra gli eventi di questo anno mariano a Montevergine c’è anche la mostra storico-artistica, etnografica “Pellegrini e Pellegrinaggio a Montevergine – arte, storia e devozione a Mamma schiavona” inaugurata presso il museo abbaziale lo scorso 7 luglio e che si protrarrà fino al 25 giugno 2013.
Riprendendo il percorso tracciato da “Per grazia ricevuta” nel 2009, questa mostra amplia e in un certo senso completa il racconto della secolare devozione alla “Mamma schiavona” che ha come aspetto più noto il pellegrinaggio e l’offerta di ori o ex voto in segno di riconoscenza ad una Madre sempre vicina ai suoi figli.
Il percorso della mostra è stato pensato in modo da mettere in luce il pellegrinaggio e la devozione alla Madonna di Montevergine sotto diversi aspetti: folkloristico, artistico e storico.
I primi spazi del museo sono stati allestiti in modo da immergere il visitatore nell’atmosfera gioiosa del pellegrinaggio; un cammino fatto di preghiere, canti, balli e devozioni come la tappa alla cappella della “misura” per pregare e sedersi sulla “sedia della Madonna” e baciare l’impronta del suo piede.
Procedendo nella visita, emulando in un certo senso quello che era ed è tuttora il cammino dei pellegrini, si giunge alla meta: la cappella della Madonna.
Nella grande sala centrale del museo ci si trova al cospetto della riproduzione a grandezza naturale della tavola della Madonna di Montevergine rivestita delle collane e delle corone settecentesche che la adornavano fino al 1960, mentre in apposite vetrine sono esposti gli “ori della Madonna”, gioielli antichi e moderni, preziosi e non, che nei secoli i devoti hanno portato al Santuario per una grazia ricevuta o per semplice devozione.
Tra gli ori spiccano il diadema ed il bracciale in oro e pietre preziose fatti realizzare dalla comunità monastica, fondendo dell’oro donato da devoti, nel 1961, in occasione del ritorno della tavola in seguito ad un restauro.
Lungo le pareti della sala si possono poi ammirare diverse tele che ritraggono la Madonna di Montevergine, provenienti da diversi luoghi della Campania, a testimonianza di come la devozione a questa Madonna fosse diffusa in tutta la regione ed anche oltre.
Dalle tele, per lo più settecentesche, emerge come l’immagine della Madonna si adattasse alla sensibilità ed allo stile dei diversi artisti modificandosi in alcuni dettagli e come, a seconda del luogo a cui era destinata l’opera, si affiancasse ad altre particolari devozioni; la troviamo infatti come mediatrice per le anime purganti o venerata da santi.
L’ultimo spazio espositivo della mostra è invece prevalentemente dedicato ai documenti, importanti testimonianze storiche, custodite dalla biblioteca statale di Montevergine, che mostrano come già poco dopo l’arrivo di S. Gugliemo, nel XII sec., a Montevergine iniziarono ad arrivare pellegrini per i quali, nel corso dei secoli sono state previste anche delle particolari indulgenze.
In questo spazio espositivo si trovano poi due dipinti di Cesare Uva che ritraggono la festa del ritorno dei pellegrini da Montevergine ed una minima parte dei tradizionali ex voto pittorici ed incisi su placchette d’argento.
A conclusione del percorso della mostra c’è il celebre dipinto del Castiglione che ritrae la cappella della Madonna come si presentava nell’ottocento, con i pellegrini ed i monaci che venerano la prodigiosa tavola.
Chiudere la mostra con questa tela ricorda che il folklore, la festa, i balli, la ricchezza degli ori e tutto il resto sono sicuramente aspetti tipici del pellegrinaggio a Montevergine che ne hanno fatto e continuano a farne la storia; ma ciò che conta veramente sono la preghiera e la sincera devozione alla Madre di Dio che ha il suo apice nell’arrivo alla cappella, quando i canti e l’allegria lasciano il posto alla preghiera e all’emozione di trovarsi al cospetto di un volto materno che con il suo sguardo accarezza amorevolmente i cuori dei fedeli, e da quest’anno, con il ritorno della tavola nella sua cappella, questa atmosfera di contemplazione ed intimità ha ripreso vigore, ed anche quando all’esterno c’è folla e frastuono davanti all’immagine della Madonna si ritrovano silenzio e pace…..ecco la meta del pellegrinaggio!

D. Giovanni

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